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Chi ha paura della depressione? Evento organizzato dall’Ausl di Ferrara



una donna su dieci è colpita dal male oscuro
4/6/2010 12:4
Ferrara -“Chi ha paura della depressione? Come favorire i comportamenti che tutelano le donne dal rischio di depressione” è il titolo dell’evento che si terrà martedì 8 giugno alle 18 nella Sala Estense di Ferrara. La serata, che vedrà la partecipazione di numerosi esperti e il coinvolgimento dell’attrice Lella Costa, è stata presentata nel corso di una conferenza stampa cui hanno preso parte Edgardo Contato, direttore sanitario Azienda Usl di Ferrara, Chiara Sapigni, assessore alla salute e Servizi alla Persona del Comune di Ferrara, Maria Caterina Sateriale, responsabile U.O. Piani per la Salute, Chiara Benvenuti, direttore Dipartimento Cure Primarie Distretto Ovest, e Adello Vanni, direttore Dipartimento Assistenziale Integrato Salute Mentale Dipendenze Patologiche.
È affidata alle parole di Maria Caterina Sateriale la presentazione della serata di martedì: “l’incontro vuole promuovere i comportamenti che tutelano le donne dai rischi della depressione. Nel corso della serata sarà presentato un video realizzato dalla Commissione Interistituzionale (Az.USL, Comune di Ferrara e Università degli Studi di Ferrara), coordinata dai Piani per la Salute dell’Az. Usl, per informare e diffondere conoscenze sulla depressione femminile, attraverso le testimonianze di donne che hanno vissuto o vivono la depressione. La Commissione Interistituzionale ha scelto questo strumento di comunicazione per sensibilizzare la popolazione cercando di cogliere gli aspetti prevalenti che caratterizzano la depressione, mossi dalla convinzione che il sapere facilita il superamento di pregiudizi e di sentimenti come vergogna e senso di colpa”. L’incontro odierno è stato anche l’occasione per una riflessione più ampia sul tema della depressione e sul ruolo delle istituzioni. Edgardo Contato ha ricordato i dati recentemente diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità “in Italia e nella nostra Regione è colpita da depressione una persona su 10, le donne in misura doppia rispetto agli uomini, l’età più a rischio va da 35 a 49 anni. Già da tempo l’OMS segnala come fattori di rischio per le donne le pressioni create dai multipli ruoli, lo stress e il sovraccarico, le discriminazioni sul lavoro, la violenza, i maltrattamenti familiari, la disoccupazione, l’isolamento sociale, la povertà. La depressione non è un fenomeno femminile ma sociale ed è compito delle istituzioni prendersi carico di queste problema ed affrontarlo in modo sinergico attraverso una convergenza tra politiche sanitarie e sociali” Proprio sulla sinergia tra istituzioni del territorio per la presa in carico delle depressioni è intervenuta Chiara Sapigni: “compito delle istituzioni e del Comune , in particolare, è far percepire la propria vicinanza alle persone che vivono una situazione di disagio attraverso la rete dei servizi. Il comune di Ferrara, per affrontare in modo sinergico il problema, ha partecipato ad un tavolo di lavoro trasversale coordinato dai Piani per la Salute a cui partecipa anche l’Università”. La depressione colpisce prevalentemente le donne, donne che vivono situazioni di stress determinano spesso dal sovraccarico o dalla difficoltà di gestire i diversi ruoli di cui sono investite. La depressione posta partum colpisce circa il 12% delle neo mamme della nostra provincia, il sostegno alle madri nel periodo del puerperio è fondamentale anche per la prevenzione di questo particolare tipo di depressione. Chiara Benvenuti ha ricordato a tal proposito il progetto “Ben arrivato piccolo mio” , nato alla fine del 2008, il progetto ha realizzato un punto di ascolto per genitori con bambini al di sotto dell’anno di età e ha perseguito l’obiettivo di prevenire fenomeni di depressione prestando assistenza e supporto a famiglie che presentano vulnerabilità o fragilità psico-sociale. Le considerazioni finali sono affidate a Adello Vanni che, commentando i recenti dati del Rapporto Osservasalute 2009, che rilevano un aumento del 424,5% nell’uso di antidepressivi dal 2000 al 2008 in Emilia-Romagna sottolinea come “la stigmatizzazione della depressione è fortemente diminuita negli ultimi anni ed è pertanto più facile il riconoscimento e la presa in carico della persona depressa. Per contro vi è una maggiore tendenza alla medicalizzazione ed alla prescrizione di terapia farmacologia che, se è fondamentale per il trattamento delle depressioni di media e grave entità, non rappresenta l’unica soluzione per le lievi depressioni”.



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