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Urologia, focus sulle nuove tecnologie



i maggiori esperti italiani ed europei in congresso a Forlì
30/4/2010 11:29
Forlì - Nuove tecnologie al servizio della lotta contro le patologie di prostata, rene, testicoli e vescica. Per la prima volta, è, infatti, in programma un congresso interamente dedicato al ruolo delle moderne attrezzature nella diagnosi, nella terapia, e nell’attività chirurgica in campo urologico. Accade a Forlì, nei locali della Fiera, in via Punta di Ferro, dove giovedì 6 e venerdì 7 maggio i più importanti esperti italiani ed europei, nonché gli esponenti di spicco delle migliori scuole urologiche italiane, si daranno appuntamento in occasione del “Workshop on Advanced Technology and Marketing in Urology”, organizzato e promosso dall’U.O. di Urologia dell’Ausl di Forlì, diretta dal prof. Eduard Bercovich, presidente onorario dell’assise. Il prof. Bercovich ha voluto fortemente questa iniziativa, affidandone poi organizzazione e presidenza alla dott.ssa Roberta Gunelli.
«Diversi congressi hanno sessioni sulle tecnologie – illustra la dott.ssa Gunelli – ma un evento esclusivamente focalizzato su questi argomenti è un unicum. Tuttavia, ci è sembrata una scelta necessaria, visto il grande peso che le nuove strumentazioni stanno assumendo in urologia». Questo vale tanto nella diagnosi, dove si vanno sempre più affermando innovative metodiche ecografiche, senza contare l’eco in 3 D e le tecnologie per imaging, ad esempio la Pet, quanto nella terapia, oggi caratterizzata da sistemi quali la virtual endoscopy o la radiologia interventistica. Allo stesso tempo, anche l’attività chirurgica, negli ultimi anni, ha ricevuto grande impulso dalle recenti innovazioni, in primis dall’uso del robot, e in secondo luogo da sistemi nuovissimi quali l’Hi-Fu, High Intensity Focused Ultrasound, trattamento localizzato e non invasivo con ultrasuoni focalizzati ad alta intensità per il cancro alla prostata, e il Synergo, per la chemioipertermia nel carcinoma vescicale. Tali cambiamenti hanno avuto una conseguenza sul mondo di lavorare, valorizzando sia un approccio multidisciplinare, con integrazione fra urologi, oncologi, radiologi interventisti, radioterapisti, sia il ruolo infermieristico in sala operatoria. Entrambi questi aspetti saranno affrontati durante l’assise con letture ad hoc. Infine, la dott.ssa Simona Bianchi, direttore del presidio ospedaliero “Morgagni-Pierantoni”, parlerà di tecnologie e politiche generali aziendali. Che un simile evento si tenga a Forlì non è affatto casuale. L’U.O. di Urologia dell’ospedale “Morgagni-Pierantoni” è infatti all’avanguardia in Italia nel settore delle nuove tecnologie. La struttura forlivese è stata la prima in Emilia-Romagna ad aver utilizzato il robot chirurgico in campo urologico, effettuando, dalla fine del 2008 a oggi, ben 60 prostectomie radicali. Altri fiori all’occhiello sono il sistema Synergo per l’ipertermia e chemioterapia nei tumori vescicali, e l’Hi-Fu, High Intensity Focused Ultrasound (Ultrasuoni Focalizzati ad Alta Intensità) che rende possibile il trattamento mininvasivo del cancro della prostata. Inoltre, l’unità effettua la cistoscopia di fluorescenza di Hexvix per il rilevamento dei tumori papillari, il trattamento percutaneo della calcolosi, e quello laser delle calcolosi urinarie. Imponenti i numeri: nel 2009, si sono eseguiti 1.300 interventi e 11mila prestazioni ambulatoriali, trattando complessivamente 1.480 pazienti. «Abbiamo una vocazione uroncologica, ma la nostra attività è a 360° gradi – commenta il prof. Bercovich – seguiamo, infatti, l’incontinenza urinaria, la calcolosi, il dolore pelvico cronico e le problematiche andrologiche. L’aspetto più qualificante dell’unità, tuttavia, è la capacità, grazie alle tecnologie di cui è dotata, di seguire il paziente per tutto l’iter della malattia, dalla diagnosi alla terapia sino all’intervento e al follow up».



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