ROMA - Gli oltre 220 bambini guariti grazie al trapianto effettuato nei centri di eccellenza in Italia; gli accordi bilaterali con Iraq, Libano, Siria, Egitto, Israele, Territori palestinesi e molti altri Paesi del Mediterraneo e del sud est del mondo; un’equipe medico scientifica all’avanguardia nella ricerca e nella cura; il trasferimento di know-how nel campo delle malattie ematologiche e della talassemia in particolare.
Tutto questo è Ime (Istituto mediterraneo di ematologia), un’organizzazione sanitaria internazionale nata su iniziativa dei ministeri della Salute, degli Affari esteri, dell’Economia e della Regione Lazio.
La Fondazione è impegnata quotidianamente nella realizzazione di una rete sanitaria internazionale a sostegno di quei Paesi in cui le patologie ematologiche rappresentano un problema sociale. Grazie alla stipula di accordi bilaterali, Ime cura nei propri centri di eccellenza di Roma, Milano, Cagliari, Genova, pazienti talassemici e leucemici, in prevalenza bambini. Ogni qualvolta sia possibile, effettua trapianti di midollo osseo, unica soluzione definitiva nei casi di talassemia. Numerose ed efficienti sono le strutture che accolgono in Italia i pazienti e le loro famiglie, che spesso devono trascorrere nel nostro paese lunghi periodi. Ma l’obiettivo di Ime è soprattutto quello di rendere indipendenti e autonomi i Paesi partner.
«E ciò può avvenire - dichiarano dalla Fondazione - solo attraverso il trasferimento delle conoscenze e delle esperienze clinico-scientifiche maturate dal professor Franco Mandelli per le malattie ematiche e dal professor Guido Lucarelli per le emoglobinopatie, così come attraverso la creazione di infrastrutture e la formazione del personale medico e paramedico».
L’equipe Ime svolge inoltre un’incessante attività di ricerca scientifica, anche nel campo delle cellule staminali adulte e della terapia genetica. Ultimo, importante passo nella lotta alle malattie ematologiche nel mondo è l’accordo triennale siglato nel giugno scorso da Ime e dall’Università di Medicina di Nanning, la capitale della regione autonoma cinese del Guangxi Zhuang, nella quale la talassemia colpisce il 20% della popolazione.
«Un risultato fondamentale - afferma il presidente dell’Istituto mediterraneo di ematologia, Mario Marazziti -. Speriamo di poter creare presto un centro sino-italiano nella regione che possa rappresentare anche la base per una futura collaborazione con Vietnam e Cambogia».
La Fondazione Ime è una organizzazione sanitaria per la cooperazione allo sviluppo che ha come compito principale quello di portare avanti un Progetto internazionale di cura, formazione, ricerca e trasferimento di know-how nel campo delle malattie ematologiche, e della talassemia in particolare, ideato e sviluppato sulla base dell'esperienza clinico-scientifica dei professori Lucarelli e Mandelli.
Il progetto Talassemia è una iniziativa italiana di cooperazione allo sviluppo che supera le tradizionali modalità solidaristiche di aiuto, per proporre un modello di azione basato sulla produzione e sul trasferimento di know-how medici di altissima importanza.
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