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Filippo, Felice Antonio e Sara



MalasanitÀ
24/11/2009 18:40
ROMA - Tanti, troppi, i morti ad agosto a causa del non funzionamento degli ospedali o di gravi mancanze da parte dei medici: "protagoniste" le strutture sanitarie dislocate nel Sud dell'Italia.
A MAZZARINO (Caltanissetta) è morto un giovane rimasto ferito gravemente in un incidente stradale. I medici non avevano potuto soccorrerlo per la chiusura della sala operatoria. Filippo Li Gambi, 23 anni, il 20 agosto aveva auto un incidente con la sua motocicletta e nella caduta si era tranciato una gamba. Trasportato all'ospedale "Santo Stefano" del paese siciliano, i medici non avevano potuto intervenire perché chiusa la sala operatoria da mesi per mancanza di personale. Filippo, probabilmente a causa di un'emorragia, è deceduto, subito dopo il ricovero, al "Sant'Elia" di Caltanissetta. Per questa inspiegabile morte, tutti i negozi sette giorni dopo, sono rimasti chiusi e dimostranti hanno occupato dalla notte la strada 626 Caltanissetta-Gela, dove lo svincolo di Judica e altri bivi sono stati bloccati con autovetture e trattori. Subito dopo i funerali, il padre del ragazzo, Giovanni Li Gambi, si è incatenato nell'ospedale di Mazzarino. I suoi concittadini, solidali con lui ma allo stesso tempo indignati per il disservizio che la chiusura della sala operatoria comporta, sono scesi in piazza. Sul fatto aperta un’inchiesta da parte della procura di Gela. A CATANZARO altro caso di morte sospetta accaduto il 25 agosto, dopo i quattro verificatisi dal 10 agosto. Il Quotidiano della Calabria ha riferito della vicenda di Felice Antonio Caligiuri, di 61 anni, morto nell'ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. L’uomo, secondo quanto ha riportato il giornale, si è presentato al pronto soccorso dell'ospedale catanzarese la sera del 24 con forti dolori al petto e ai reni e con una gamba immobilizzata. Le sue condizioni sono lievemente migliorate grazie anche a una flebo fatta in ambulanza, e dopo la mezzanotte, non essendo stato visitato da un medico ha deciso di lasciare l'ospedale. Il 25, però, l'uomo ha accusato nuovamente forti dolori al petto ed il figlio lo ha riportato in ospedale dove sarebbe stato classificato come un codice bianco. Dopo alcune ore di attesa gli è stato praticato un elettrocardiogramma, ma Felice Antonio Caligiuri è morto prima di conoscerne l'esito. Sulla vicenda i familiari hanno presentato una denuncia alla polizia. Le indagini sono condotte dalla squadra mobile e coordinate dalla Procura. Ma dall'ospedale hanno lasciato intendere che Caligiuri si fosse presentato al pronto soccorso lamentando dolori al collo e per questo motivo era stato classificato come codice bianco. Caligiuri si è presentato la sera del 24 agosto. Poi ha lasciato l'ambulatorio dei codici bianchi, dopo un paio d'ore d'attesa, senza aspettare di essere visitato. Il giorno successivo, verso le 13, Caligiuri si è presentato nuovamente e, secondo il referto del 'triage', era "lucido, cosciente e lamenta un malessere generale con dolore al collo”. Dichiarato nuovamente codice bianco, l'uomo è stato visitato da un medico che ha riscontrato elementi sospetti dichiarandolo codice verde e disponendo alcuni accertamenti ed un consulto gastroenterologico. Quindi, l'uomo è stato sottoposto ad elettrocardiogramma nel corso del quale ha avuto un attacco cardiaco. I medici del pronto soccorso hanno attuato le procedure d'urgenza previste, ma Caligiuri è morto. A LOCRI (Reggio Calabria), sempre ad agosto, altro episodio di tragica malasanità. All’ospedale di Locri, ha dato l'addio alla vita una bambina di nemmeno cinque anni, Sara Sarti. La Procura ha iscritto quattro medici nel registro degli indagati per omicidio colposo. Tre di loro prestano servizio nell’ospedale di Locri, mentre il quarto è esterno. La madre ha lanciato un’accusa pesante: «Al primario ho chiesto se ricoverandola domenica sera mia figlia sarebbe viva e lui mi ha risposto: “Probabilmente sì”». Sara era stata accompagnata dai nonni in ospedale già di domenica sera, ma dopo una visita era stata rimandata a casa con il suggerimento di una terapia sintomatica. Durante la notte, secondo gli accertamenti compiuti dall’Azienda sanitaria, che ha istituito un’apposita commissione di verifica, la piccola non ha avuto particolari problemi ma le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate nella mattinata. Portata nuovamente in ospedale e ricoverata in rianimazione, Sara è morta poche ore dopo.



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