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Piemonte, cinque milioni di euro ai danneggiati da interventi sbagliati



MalasanitÀ
24/11/2009 18:37
TORINO - I medici che commettono più errori sono i chirurghi. Il 20 per cento delle richieste danni da parte dei pazienti piemontesi arriva per errori in chirurgia generale. Errori tecnici durante l'intervento, una perforazione o errori terapeutici. Al secondo posto si piazzano i pronto soccorso, il 14,52 per cento dei casi. Errori di diagnosi, in maggior parte. La frattura non vista, una dimissione che è anche costata la vita al paziente. Al terzo posto, sale l'ortopedia e traumatologia che causa l'11,57 per cento di richieste di danni. L'ostetricia e la ginecologia supera la soglia del 7 per cento, in gran parte errori chirurgici.
A costare sempre di più, per importi liquidati, è l'oncologia. I casi sono pochi, il 16 per cento, ma quando le aziende, o le assicurazioni per loro conto, pagano, il conto può essere salato. Nel 2009, il caso record, 1 milione e 500mila euro per una diagnosi sbagliata. Per risarcire i pazienti che hanno subito un danno, dal 2005 al 2008, sono stati spesi 15 milioni di euro, 3.182 le richieste di risarcimento, delle quali il 13% finisce nelle aule giudiziarie. I malati che hanno avuto un risarcimento sono 589. Tali dati provengono dall'elaborazione delle cifre raccolte per il programma regionale, gestito centralmente dall'ospedale Molinette in partnership con Marsh spa, azienda che è leader mondiale nel risk management e brokeraggio assicurativo. Se il danno è al di sotto dei 500mila euro a pagare è direttamente l'azienda. Se quell'importo è invece superato interviene l'assicurazione. Tutte le aziende sanitarie piemontesi, 13 Asl e 8 Aso, aderiscono al programma.



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