MILANO - A Milano, il 6 luglio, nella sede di Intesa Sanpaolo a Palazzo Anguissola, si è tenuto un incontro dal titolo “Esaote sulla frontiera dell’innovazione biomedicale – Come una multinazionale italiana riesce a competere con le grandi corporation mondiali dell’high-tech – 15 anni dopo la privatizzazione”. All’incontro hanno partecipato Ferruccio Fazio, viceministro Lavoro, Salute e Politiche sociali, Corrado Passera, consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo e Innocenzo Cipolletta, presidente Ferrovie dello Stato per sottolineare il percorso realizzato da Esaote, un’azienda italiana diventata, in un breve arco di tempo, leader nelle tecnologie diagnostiche per la salute.
Carlo Castellano e Fabrizio Landi, rispettivamente presidente e amministratore delegato del Gruppo Esaote, hanno ricordato i principali fattori del successo di questa multinazionale italiana. Nata “da zero” all’inizio degli anni Ottanta in Iri-Finmeccanica, Esaote venne privatizzata - nel luglio 1994 - tramite un innovativo management buy-out. Nel giugno 1996 veniva quotata alla Borsa Valori di Milano (e al secondario a New York) per essere poi delistata nel 2003. Nel gennaio 2006 una nuova compagine azionaria con capofila Intesa Sanpaolo e formata da Carige, Mps ed Equinox insieme a 100 dirigenti e managers Esaote dà vita ad un secondo management buy-out. Dall’incontro è emerso che nei primi 6 mesi del 2009, nonostante la drammatica crisi che investe l’economia mondiale, Esaote sta registrando ulteriori risultati positivi, segno questo che il Gruppo sta conquistando nuove quote sul mercato mondiale. Il fatturato consolidato del primo semestre risulta pari a 147 milioni di euro, con un incremento del 7% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.
«Dobbiamo riconoscere che Esaote ha continuato negli anni a mantenere i contenuti innovativi di queste tecnologie, quali l’ecografia e la risonanza magnetica dedicata, che offrono opportunità diagnostiche importanti e fanno parte della filiera delle nuove apparecchiature non invasive, competitive nel rapporto costo/prestazione e quindi di particolare interesse per far fronte alle crescenti esigenze diagnostiche dei nostri sistemi sanitari», le parole del viceministro Fazio.
«Un elemento essenziale della case history Esaote è costituito dal ruolo del fattore umano - ha affermato Castellano -. Da subito tutte le persone di Esaote si sentirono coinvolte e partecipi di un progetto fortemente innovativo: lavorare in squadra per una sfida difficile ma di straordinario interesse. Fare in modo che il nostro Paese potesse entrare a pieno titolo nelle tecnologie diagnostiche della salute».
di Mario Perrino
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