MILANO - Il mercato degli integratori e dei nutraceutici genera un indotto che si attesta attorno ai 1.400 milioni di euro, con un incremento del +11,2% in un anno. Un settore che sembra non conoscere crisi, nel canale farmacia in primis, ma anche nel cosiddetto fuori canale (mass market e parafarmacia), dove è arrivato a pesare più del 22% in confezioni vendute. Senza dimenticare la crescente offerta di prodotti naturali, di probiotici, di alimenti a base di soia. Dati significativi, che confermano un trend - in atto ormai da diversi anni - caratterizzato da una crescita continua e pressoché costante. E che dice molto sull’impatto che un ridotto potere d’acquisto e l’aumento del costo della vita stanno avendo sul comportamento d’acquisto delle famiglie italiane in ambito salute e benessere.
Il diffondersi del ricorso all’integrazione e a prodotti nutraceutici per l’importante ruolo che svolgono nel mantenimento della salute e nella prevenzione di numerose patologie si accompagna ad una crescente necessità di reperire informazioni corrette e aggiornate, non solo da parte degli operatori del settore, ma anche dei consumatori. In questo Sinut - la prima Società italiana di nutraceutica, con l’obiettivo di promuovere la ricerca, gli studi e la diffusione di una corretta informazione scientifica in ambito nutraceutico - ha individuato il suo obiettivo primario: divulgare un’informazione scientifica puntuale e rigorosa, e promuovere una corretta cultura in tema di nutraceutici.
«Con il termine ‘nutraceutico’ vengono identificati estratti di piante, animali, minerali e microorganismi, impiegati come nutrienti isolati, supplementi o diete specifiche che offrano vantaggi per la salute – spiega il professor Cesare Sirtori, preside della Facoltà di Farmacia, docente di Farmacologia Clinica presso l’Università degli Studi di Milano e presidente Sinut -. Gli effetti benefici per la salute si manifestano in particolare nella loro capacità di prevenire e trattare malattie croniche. Ricordo con emozione come, oltre 30 anni fa, ho potuto documentare, per la prima volta, la capacità delle proteine vegetali (della soia) di abbassare il colesterolo, se sostituite alle proteine animali. Allora erano esperimenti pionieristici, difficilmente ripetibili; ma è stata una prima porta aperta su un’area della terapia dalle enormi potenzialità. Dagli oli di pesce, alle miscele di batteri probiotici, ai tanti integratori per lo sport e per le patologie gastroenteriche: oggi i nutraceutici sono visti con crescente favore dal consumatore, oltre che dalla comunità scientifica».
«L’utilizzo dei nutraceutici per la prevenzione delle patologie croniche dell’invecchiamento e il mantenimento delle funzioni tipiche della giovinezza (bellezza, energia, wellbeing) - aggiunge il professor Giovanni Scapagnini, docente di Biochimica Clinica presso la Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi del Molise e membro del Direttivo Sinut - rappresenta una realtà medico scientifica dall’enorme potenziale in termini di ricadute sulla salute pubblica. È quindi fondamentale arrivare a una definizione sempre più accurata delle linee guida in ambito nutraceutico. Per far questo la ricerca diventa uno strumento di fondamentale importanza. I nutraceutici, determinando effetti benefici per la salute, devono essere trattati – a livello di ricerca, ma anche di standard produttivi - al pari di un farmaco, i cui effetti devono essere rigorosamente dimostrati con appropriati studi scientifici, sperimentali e clinici. E per garantire il giusto investimento in ricerca, un altro passo fondamentale è la tutela della proprietà intellettuale».
Attraverso l’istituzione e il coordinamento di programmi scientifici mirati, e mettendo in contatto studiosi di discipline diverse, Sinut vuole stimolare l’attività scientifica e didattica in questo campo, a partire dai laureati in discipline nutraceutiche, al fine di valorizzarne la professionalità. Senza tralasciare programmi finalizzati alla formazione e al miglioramento della qualificazione professionale degli iscritti e all’aggiornamento costante degli operatori del settore, attraverso attività formative Ecm ed eventi mirati, quali congressi organizzati a livello regionale, nazionale e internazionale.
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di Antonio Di Filippo
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