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Salute in moderna ottica di genere



Il corpo femminile reagisce in modo diverso alle malattie
29/7/2009 11:49
CAGLIARI - "L'equità della salute nella vita e nel lavoro", il tema del convegno che si è tenuto a Cagliari a Palazzo Regio, e che ha affrontato i temi della salute della donna in una moderna ottica di genere, in rapporto alle dinamiche del lavoro e del sociale.
L'iniziativa è stata realizzata dalla consigliera regionale di Parità, Luisa Marilotti, in collaborazione con l'assessora regionale del Lavoro, Maria Valeria Serra, e quello della Sanità, Antonello Liori, e si è avvalsa del patrocinio della Ministra per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, e della presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Claudia Lombardo. C’è stata la relazione introduttiva di Marilotti, sul tema "Il genere come determinante della salute"; poi la prima sessione dedicata agli aspetti sanitari con il cardiologo Giuseppe Mercuro, docente all'Università di Cagliari e coordinatore del Gruppo Nazionale di Studio sulle Malattie Cardiovascolari di Genere, che ha parlato di "Differenza di genere nelle malattie cardiovascolari"; il chirurgo oncologo Carlo Cabula ha esposto i progressi della senologia nel tumore della mammella. Agostino Sussarello, presidente dell'Ordine dei Medici di Sassari è intervenuto su "Sanità per le donne e donne per la sanità". La seconda sessione dedicata specificatamente al tema salute e lavoro, è stata aperta da Paola Conti, sociologa del lavoro e consulente del Dipartimento per le Pari Opportunità che parlerà di "salute sul lavoro in ottica di genere"; ha concluso i lavori l'assessore regionale della Sanita Antonello Liori. I lavori sono stati coordinati da Rosanna Romano, direttrice della rivista on line Donne News. Il convegno ha rivestito una particolare importanza non solo perché intorno al tema della salute della donna sono stati coinvolti specialisti di caratura nazionale, ma perché esso si inserisce nel quadro delle più recenti ricerche e scoperte che, soprattutto a partire dagli Usa ma ora anche in Italia ed Europa, hanno messo in evidenza che il corpo della donna reagisce in modo diverso alle malattie, si ammala di patologie specifiche, legate alla sua diversità biologica, e soprattutto reagisce in modo differente agli stessi farmaci, che a volte, benefici per il sesso maschile, risultano dannosi e/o inefficaci per la donna. Le ricerche più avanzate stanno, quindi, consentendo di ribaltare una consuetudine pluriennale che considerava il corpo della donna "soltanto un po' più piccolo di quello dell'uomo", curabile quindi con gli stessi farmaci, sperimentati prevalentemente sull'uomo, semplicemente utilizzandoli in un dosaggio minore, con quali conseguenze è facile immaginare. Ma, da questa considerazione di base, sulla quale interverranno specialisti di diversi ambiti, dalla farmacologia alla cardiologia, dalla senologia alla psichiatria, apportando le novità in materia, ne discende un'altra, essenziale, che spiega l'impegno della consigliera di Parità i cui compiti istituzionali sono quelli di intervenire nei casi di discriminazione: trascurare gli aspetti specifici, "di genere", della salute della donna significa "discriminare" la donna anche sul versante fondamentale quale quello della vita e del lavoro. La donna, condizionata in partenza dalle sue funzioni e prerogative legate alla sua femminilità, quali la gravidanza, il parto, la cura dei figli e non solo, che hanno riflessi inevitabili nel lavoro, nella carriera e nelle sue proiezioni sociali, è condizionata e discriminata anche nelle attenzioni alla sua salute. Il convegno ha avuto proprio lo scopo di evidenziare i passi da compiere per arrivare all'equità nel campo della salute, perché come dice Martin Luther King "di tutte le disuguaglianze, di tutte le ingiustizie, quelle legate alla salute sono le più inumane": la Sardegna può a buon diritto essere un laboratorio avanzato di elaborazione di idee e proposte in questa direzione, proseguendo l'esperienza indicata dalla istituzione a Sassari del Dottorato in Farmacologia di Genere, il primo in Europa, voluto dalla farmacologa Flavia Franconi, con l'apporto della consigliera regionale di Parità. di Mario Perrino



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