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Ricomporre l'Italia e gli italiani. A cominciare dalla sanità. È tanto chiaro quanto ambizioso l'obiettivo che si pone il Libro bianco sul Welfare targato Sacconi, "approvato" oggi dal Consiglio dei ministri. «Una delle parole chiave è il concetto di territorio, che, a sua volta, «porta a un'altra parola chiave: federalismo fiscale, lo strumento enfatizzato per superare il divario territoriale è infatti la responsabilità locale», dice senza troppi giri di parole il ministro Maurizio Sacconi.
Nell'immediato, dunque, la priorità è la sanità meridionale. Anche perché per il Governo non è tempo di riforma delle pensioni, né di riordino degli ammortizzatori sociali e neppure di riapertura del sipario sull'articolo 18. Non tanto perché questi interventi non siano necessari, ma, come sottolinea Sacconi, perché l'emergenza legata alla crisi economica non consente di generare incertezza con eventuali "aggiornamenti" della «cassetta degli attrezzi» attualmente disponibile. Si tratta, insomma, di attendere che arrivino tempi migliori.
Lo stesso Libro bianco sul futuro del modello sociale (intitolato "La vita buona nella società attiva"), che ricalca il solco tracciato da Marco Biagi, evidenzia come sul fronte delle pensioni il solo adeguamento dei coefficienti di trasformazione (dai quali dipende l'importo dei assegni futuri) rischi di rivelarsi insufficiente a garantire la stabilità del sistema previdenziale. Così come viene sottolineata la necessità di completare il percorso avviato sul versante dello statuto del lavoro. Il tutto all'insegna di un vero e fluido dialogo sociale, ovvero con il coinvolgimento di tutte le parti interessate, sottolinea Sacconi. Che aggiunge come la bussola del Libro bianco sia stata orientata su un punto cardinale preciso: la famiglia.
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